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IN ALGERIA PRIMA CENTRALE NUCLEARE NEL 2025, ITALIA NON RESTI INDIETRO

CIRCOLI AMBIENTE: IN ALGERIA PRIMA CENTRALE NUCLEARE NEL 2025, ITALIA NON RESTI INDIETRO.

  

(20 maggio) – Il Ministro per l’Energia e le Miniere dell’Algeria, Yousef Yousfi, ha annunciato che, per soddisfare la crescente domanda di energia, sta lavorando per inaugurare la prima centrale nucleare nel 2025, aggiungendo che il suo Paese possiede uranio per far funzionare due centrali per almeno sessanta anni.

“È una notizia che conferma le nostre tesi e le nostre previsioni: da qui al 2050 in tutto il continente africano si registrerà una impennata della crescita economica, del reddito medio pro-capite e, conseguentemente, dei consumi energetici che porterà tutti questi indici a livello dei Paesi dell’Unione Europea”. Sono le parole del Presidente dei Circoli dell’Ambiente, Alfonso Fimiani, che continua: “L’energia nucleare è la più economica, pulita e sicura: l’Italia non può restare indietro e deve avviare immediatamente la costruzione delle centrali attuali, quelle di terza generazione avanzata, finanziando la ricerca sulla quarta generazione e sulla fusione fredda. Il costo dell’energia, superiore del 50% rispetto a Paesi confinanti, pesa su famiglie ed imprese e fa da repellente per gli investimenti di capitali stranieri: se vogliamo aggredire davvero la crisi e rilanciare l’economia italiana attraverso una crescita sostenibile non possiamo rinunciare ad un equo mix energetico che comprenda l’atomo”.

BENE ZANONATO SU NUCLEARE. SITI ESISTONO, RISULTATO REFERENDUM FALSATO DA CATTIVA INFORMAZIONE

CIRCOLI AMBIENTE: BENE ZANONATO SU NUCLEARE. SITI ESISTONO, RISULTATO REFERENDUM FALSATO DA CATTIVA INFORMAZIONE.

(3 maggio) – Hanno suscitato grandi polemiche le parole del neo Ministro allo Sviluppo Economico Zanonato, che in merito alle centrali nucleari ha dichiarato: “Se avessimo i siti adatti, perché no?”. Tale frase ha scatenato la reazione scomposta di esponenti del mondo della politica e dell’ambientalismo, che lo hanno duramente criticato.

“Il neo Ministro Zanonato ha avuto coraggio: sicuramente era consapevole di attirarsi le critiche di un ambientalismo estremista che non fa i conti con la realtà di un’Italia in cui l’energia costa alle famiglie ed alle imprese oltre il 50% in più rispetto alle famiglie francesi. C’è da dire che quella di Zanonato non è stata una vera e propria apertura al nucleare in Italia, perché ha specificato che ‘il risultato del referendum va rigorosamente rispettato’, ma la sua è stata semplicemente una analisi lucida e corretta dell’energia nucleare in sé, che non va demonizzata e che in ogni caso è utilizzata in tutti i Paesi più avanzati del Mondo. Un discorso più ‘politicamente corretto’ di così non esiste e potrebbe attrarre censure da parte di entrambi gli schieramenti, ma noi vogliamo evitare ogni polemica e siamo felici di questo nuovo approccio, intriso di onestà intellettuale, all’energia atomica”. Sono le parole di Alfonso Fimiani, Presidente dei Circoli dell’Ambiente, che continua: “Durante il referendum siamo stati l’unica associazione ambientalista a spingere verso l’astensione ed a difendere davvero il nucleare, ma, pur ritenendo l’esito falsato da una cattiva informazione e dalla eccessiva politicizzazione di temi importanti quali l’energia e la gestione dei servizi pubblici, non possiamo non rispettarne il risultato. La necessità è quella di lavorare e far conoscere agli Italiani i veri pro e contro dell’energia atomica, in maniera tale che a partire dal 2016, trascorsi i 5 anni canonici, si possa ricominciare a pianificare una differenziazione delle fonti energetiche che ricomprenda anche il nucleare: i siti, sia quelli per le centrali che quelli per lo stoccaggio delle scorie, esistono eccome ed io spero di veder costruiti gran parte di questi impianti al Sud, così da portare benefici sia in termini economici che di occupazione”.